Le colline del gelso
Funghi Sila

Settembre: tempo di funghi…

Settembre il mese dei funghi in Sila

Agriturismo Rossano Le colline del Gelso Masseria Mazzei ti informa che settembre è il mese giusto per raccogliere, conservare e mangiare i funghi. I luoghi più generosi di tutta la Calabria sono sicuramente i monti e gli altipiani della Sila. In quest'area è un susseguirsi di boschi ricchi di abeti e pini, laghi e boschi fittissimi. Il clima temperato delle stagioni estive ed autunnali e la presenza dei laghi creano la giusta umidità, questo ha favorito la proliferazione di più di 3000 specie di funghi senza tenere conto di quelle microscopiche. Ogni anno migliaia di persone si recano negli Agriturismi Rossano per andare a caccia degli ormai prelibatissimi funghi calabresi IGP.

Ecco un elenco dei funghi commestibili più diffusi in Sila

Boletus Edulis

Il Boletus Edulis, volgarmente chiamato porcino, è forse il fungo più ricercato, in quanto molto apprezzato e famoso in tutto il mondo. Il massimo del suo aroma si sente dopo averlo essiccato. Per i meno pratici si potrebbe confondere con il Tylopilus Felleus, non commestibile, si presenta con il cappello giallastro l'imenoforo rosato e un reticolo evidente sul gambo.

Boletus Aereus

Il porcino nero, È molto ricercato ed apprezzato per il suo aroma inebriante e perché dotato di una carne molto compatta e quindi di ottima resa; dura, bianca, non colorata sotto la cuticola del cappello. Odore molto grato, intenso ed aromatico, specialmente dopo cottura. Da crudo ricorda un po’ il muschio. Sapore eccellente, il migliore dei porcini a detta di molti. Molto profumato, migliore del Boletus Edulis per la sua carne più consistente; adatto all'essiccazione dopo essere stato tagliato a fette.

Lactarius Delicious

Il Lactarius deliciosus è un fungo dall'elevato pregio alimentare; negli ultimi tempi si sta diffondendo anche nei ristoranti, anche se non ha ancora raggiunto una popolarità al pari dei Porcini. il nome deriva dal latino: delicius = delizioso per via del suo ottimo sapore. E' necessaria la cottura.

Vavuso

E' forse il fungo più comune dell'Altopiano Silano. Infatti è reperibile in grandi quantità. Assomiglia un po al porcino perché non ha lamelle ma è spugnoso. E' preferibile scartare esemplari giovani, perché quelli adulti potrebbero essere verminosi. Il sapore è buono e lo si mangia con la pasta.

Macrolepiota procera

Chiamata mazza di tamburo è uno dei più vistosi e conosciuti funghi commestibili, il sapore è eccellente ( si consuma il cappello ) si mangia alla griglia o viene cucinato a mo di cotoletta. ATTENZIONE esistono specie molto simili VELENOSE come:
Clorophyllum rhacodes var. hortensis (velenoso sia da crudo sia da cotto), che si distingue per il gambo ancora più tozzo e bulboso della Macrolepiota rhacodes.
Chlorophyllum molybdites sin. Macrolepiota molybdites o Lepiota morgani (velenoso), assai simile per dimensioni ma dalla sporata verdastra e diversamente decorato sul gambo e sul cappello.
Chlorophyllum rhacodes (velenoso sia crudo che cotto), in particolare quando il cappello è ancora sferoidale, che presenta un deciso viraggio della carne all'arancio e poi al rosso.

Ramaria Flava

Ramaria è un genere di funghi basidiomiceti appartenente alla famiglia Gomphaceae
Le circa 200 specie che vi appartengono hanno spore da bianche a brunastre, e il carpoforo coralliforme, claviformi, vermiforme o filiforme.
Il colore varia dal biancastro al giallastro, all'azzurro, fino al violaceo.
Si tratta di funghi ubiquitari, saprofiti , che crescono sia nei boschi che nei prati.
Alcune Ramaria sono commestibili, ma di scarsa qualità, altre invece, possono causare disturbi gastro-enterici. ATTENZIONE poiché questo fungo è leggermente tossico ne vanno mangiati pochi quantitativi, sconsigliamo comunque di coglierlo.

Fistulina Hepatica

La Fistulina hepatica è l' unica specie del genere Fistuina in Europa, appartiene ai basidiomiceti e presenta sporata color rosa. È sessile ed ha l'imenio con tubuli facilmente separabili.
È un fungo ricercatissimo in alcune zone d'Italia, mentre è sconosciuto in altre. Spesso appellato col nominativo di "lingua di bue", è consumato prevalentemente crudo, tagliato a pezzettini con l'insalata. Non è molto conosciuto nell'Altopiano Silano. Difficilmente confondibile con altre specie non commestibili; inconfondibile per la sua forma di lingua e per la sua carne che assomiglia a quella di un fegato. Per essere sicuri tagliatelo e se vedete colare un liquido rosastro che varia sul rosso è commestibile.

Cantharellus cibarius

Volgarmente chiamato gallinaccio è uno dei funghi più conosciuti; senza dubbio la specie è raccolta e mangiata ovunque. Riesce bene cotto in olio, prezzemolo, aglio e peperoncino, o da solo come contorno. E' confondibile con Omphalotus olearius (velenoso) - che può ricordare forme "giganti" del Cantharellus cibarius.

Handkea utriformis

Chiamato in dialetto pirit' e' lupu è un fungo molto comune, può essere solitario, ma anche numeroso nei prati. Commestibile da giovane, anche crudo, quando la gleba è bianca, prima che diventi molle. Da alcuni viene consumato a fette e impanato come una cotoletta. Perché il tempo che impieghiamo a raggiungere nella città lo farebbe diventare immangiabile.

Amanita caesarea

Chiamato Ovulo buono, è forse il fungo più raro e più pregiato dell'altopiano Silano. La sua prelibatezza indusse gli antichi Romani a definirlo "Cibo degli Dei" ed a tutelare i boschi in cui si riproduceva. È spesso indicato come il miglior fungo commestibile, ma vi sono pareri discordanti al riguardo, in quanto alcuni micologi considerano questa specie di gran lunga inferiore ad altre dal punto di vista gastronomico, ossia priva di odore e sapore particolari.
ATTENZIONE: si raccomanda di non raccogliere MAI esemplari allo stato di ovolo o non dischiusi, e ciò sia perché le spore non possono disperdersi nell'ambiente e sia perché è più facile la confusione con altre specie velenoso-mortali.
N.B. Anche il taglio in sezione longitudinale del fungo chiuso ad ovolo non basta a distinguere l'Amanita caesarea da altre amanite ed anche quando è dischiusa può essere confusa a prima vista con l'Amanita aureola (VELENOSA), anch'essa con il cappello arancione.
Una specie da proteggere:
L'Amanita caesarea è diventata una specie rara in alcune zone e lo sta diventando in altre; questo a causa non tanto della raccolta intensiva, quanto dell'abitudine deleteria, oltre che illegale, di molti cercatori che la raccolgono allo stato di ovolo oppure quando il cappello non si è ancora dischiuso: questo comporta l'impossibilità per le spore di liberarsi e completare la riproduzione della specie.
Oltre a ciò tale pratica può risultare molto pericolosa dato che allo stato di ovolo la caesarea può essere tragicamente confusa con amanite mortali.

Per maggiori informazioni o per prenotare nel nostro Agriturismo Rossano, Hotel Rossano mandaci una richiesta dal nostro sito.

Funghi Sila

Leave A Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *